Mi presento, sono Andrea ho 28 anni e vivo a Rho. Ho una grande passione il pattinaggio corsa sport ai più sconosciuto ma altamente spettacolare, alleno le categorie allievi, junior e senior della squadra del mio paese, www.skatingrho.it, con molta passione. Ho deciso dopo un anno ricco d'impegni di riprendere la pratica agonistica, sarà un percorso duro e lungo che certamente non mi porterà ad essere un campione ma sarà un modo per mettere in pratica quanto sto imparando all'università...Si perchè ho finito ora il primo anno di Scienze Motorie presso l'Università degli Studi di Milano.

Buona visione e lasciate un segno del vostro passaggio!

venerdì 5 agosto 2011

29 e si diventa vecchi

29 e si diventa vecchi? Eh si cari visitatori oggi è il mio compleanno 29 anni son proprio un vecchiaccio! Ma veniamo alle cose importanti

Il programma di oggi:

30 minuti di corsa

2 circuit training a carico naturale recupero 30" tra gli esercizi 3' tra i circuiti:
- 15 addominali crunch
- 15 piegamenti sulle braccia
- 15 squat (piegamenti sulle gambe)
- 10 estensioni del busto su swiss ball
- 30 affondi eseguiti alternati (15 per gamba)
- 20 crunch gomito verso ginocchio alternato
- 15 estensioni del tronco
- 20 estensioni sugli avampiedi

20 minuti di esercizi scarico

Di nuovo incrementata la durata della corsa iniziale e questa volta le ultime centinaia di metri le ho sofferte forse per colpa del gran caldo, pure io sono molto furbo visto che esco a correre alle tre del pomeriggio! Il circuit training ormai è una passeggiata siamo alla terza seduta dalla prossima aumenterò i carichi di lavoro durante il circuito.

Ora probabilmente state pensado "Che pizza però! Fa sempre le stesse cose". Io non so se sto facendo cose giuste al 100% o al 70% o al 20% o addirittura sbagliate, non sono un metodologo di fama mondiale e non sono nemmeno Enrico Arcelli, mio professore in università a cui presto scriverò per cercare un confronto e capire cosa pensa lui del pattinaggio corsa. Quello che vorrei è che qui si creasse un confronto anche tra gli allenatori di pattinaggio, solo se ci si confronta si può iniziare a ricostruire il pattianggio in Italia se ci facciamo tutti gli affari nostri non andremo mai da nessuna parte e le gare di ieri agli europei ne sono la dimostrazione.

Oggi come regalo a Miti e Giulia pubblico un video sugli affondi



Un grande abbraccio a Miti, Silvia, Giulia, Elena per i doclissimi auguri di stamattina :-)


P.S. Quasi 400 visitatori e pochi commenti dai datevi da fare! Pigiate i tasti e commentate!

4 commenti:

  1. ehm, il fatto che l'advertising di google embedded nel video parli di "dimagrire senza dieta" è un messaggio subliminale? :) Se conosci la pozione miraoclosa sai dove trovarmi! angurie di nuovo

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  2. No nessun messaggio subliminale :-) Pozioni miracolose non ne esistono, però se volete si può fare un corso collettivo in taverna :-P

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  3. Ricevo questo commento da parte di Paolo Marcelloni, responsabile della scuola italiana di pattinaggio per 20 anni. Un commento su cui meditare e fare molte riflessioni...

    Vi inoltro anche il sito di Paolo: www.marcellonipaolo.com

    Commento:
    Innanzi tutto auguri per i tuoi 29 anni.
    Hai pubblicato il video sugli affondi, hai visto come per un semplice movimento quante indicazioni precise si danno sulle modalità esecutive, quanta attenzione si pone sugli interventi muscolari che consentono un buon movimento? Ora pensa alla complessità di un gesto tecnico, non c'è bisogno di andare alla ginnastica artistica, basta pensare alle complessità del pattinaggio in linea.
    Un tecnico di una disciplina deve essere prima di tutto "il sapere del proprio sport" perchè solo dalle specialistiche conoscenze sarà in grado di costruire "pattinatori". L'applicazione di metodi alternativi, complementari, ausili per incrementare il livello di prestazione, non possono (secondo il mio punto di vista) anticipare il lungo percorso che deve essere fatto per fornire tutte le conoscenze della propria disciplina all'atleta.
    Il pattinaggio in linea ha una complessità altissima ed oltre a questo il movimento si estrinseca con azioni che non vengono riconosciute in nessuno schema motorio di base.
    Chi di noi non ha mai fatto eseguire gli "affondi del video" in qualche seduta di allenamento? Certamente tutti, ma con quale scopo? Come si indica nel video l'angolo al ginocchio deve raggiungere i 90° questa condizione porta ad un potenziamento della parte anteriore della coscia e nello stesso tempo sensibilizza l'atleta alla tenuta di un angolo al ginocchio.
    Tutto questo se non immediatamente riportato e ritrasformato nella esecuzione tecnica non serve quasi a nulla, anzi nel nostro caso potrebbe far prendere automatismi di movimento sul piano sagittale che nel nostro sport assume un elemento di disturbo.
    Quindi per concludere questo veloce intervento sono ancora più convinto che la scelta degli eserci a carico naturale, o con sovraccarichi, dovranno sempre essere proposti tenendo in primaria considerazione il modello tecnico che si vuole costruire.
    L'affondo sagittale proposto non ha nessun riscontro nei nostri fondamentali di spinta in rettilineo, spinte in curva, partenza...
    C'è da meditare su questa mia provocazione, ma l'intervento è rivolto ai tecnici di pattinaggio.
    Ancora auguri e lunga carriera da tecnico.
    Paolo

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  4. Devo dire che, leggendo questo post di Marcelloni, ci si rende conto di quanto sia complesso il lavoro di preparazione e di quanto sia competente, nel senso più ampio del termine, chi ha scritto questa osservazione. Certo che il riferimento agli automatismi di movimento indotti da un esercizio e rapportati poi al gesto tecnico che si vuole costruire o migliorare, è veramente sottile ed estremamente importante!!
    Sei vuoi Andrea, rientra nel discorso che mi hai fatto tu quando ci siamo visti alla pista per l'allenamento e mi hai parlato del lavoro fatto da J.Mantia per migliorare anche la più piccola imperfezione del gesto tecnico....
    Fantastico!!!
    P.S. Paolo Marcelloni è proprio un grande!

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